BisB: la barberia lucchese che coniuga tradizione, qualità e socialità

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BisB: la barberia lucchese che coniuga tradizione, qualità e socialità

BisB: la barberia lucchese che coniuga tradizione, qualità e socialità

La vecchia bottega del barbiere è tornata a vivere a Lucca grazie a tre giovani ragazzi che hanno unito le proprie competenze ed esperienze: BisB, infatti, porta con sé non solo qualità e tradizione, ma anche la volontà di ricostruire un luogo in cui raccontarsi, parlare e condividere il tempo…praticamente quello succedeva un tempo nelle botteghe di paese, veri e preziosi epicentri di socialità per le comunità.

 

Cos’è BisB e qual è la filosofia che c’è dietro a questo posto d’altri tempi?

BisB è letteralmente l’acronimo di “the Barber Is back” ovvero il barbiere è tornato. Questo è il nome che è stato dato alla storica bottega di via Vittorio Emanuele il giorno in cui è stata rilevata da Andrea Cottone e Filippo Michelini nel settembre del 2014. Oggi, dopo sette anni di attività e di esperienze, direi che la filosofia e l’intento di chi dirige e lavora in questo luogo sono quelli di mantenere saldo il valore di un mestiere artigianale che da sempre ha avuto un ruolo fondamentale nella società. Cerchiamo di farlo unendo i valori umani che ci sono stati trasmessi da chi ha fatto questo lavoro prima di noi e le tecniche di taglio e rasatura tradizionali italiane.
I barbieri italiani che più di tutti ci hanno influenzato continuano a sviscerare e cercare di migliorare le proprie tecniche di lavoro tutt’oggi; l’insegnamento che ci è stato tramandato e che costituisce un pilastro importante della nostra filosofia è quello del miglioramento perpetuo attraverso la pratica quotidiana, in un ambiente che sempre più diventa familiare grazie al rapporto amichevole che nasce e cresce nel tempo tra chi opera e chi riceve.

Come, quando e da chi è nata l’idea?

L’idea parte da un’esigenza che ricomincia a farsi spazio nella mente degli uomini circa 10 anni fa in Europa, e in tutto il mondo in generale. Filippo Michelini, che da sempre ha avuto il fiuto per ciò che sarà, percepisce che è il momento di ridare un certo tipo di valore all’ambiente della barberia già nei primi anni del 2000. La cosa rimane ferma in un cassetto della mente fino a che, casualmente, nel 2013 incontra Andrea Cottone, il quale sente che tagliare i capelli sia il futuro che più gli appartiene.
Si uniscono quindi grande voglia e idea giusta: il 22 ottobre 2014 Andrea inizia un cammino professionale sotto la supervisione del suo mentore, in una stanza che, dal 1965, è abituata a sentire quei profumi e quei suoni che contraddistinguono la barberia da tutti gli altri luoghi.

Attualmente la vostra squadra di lavoro da chi è composta? Parlateci di voi, delle vostre peculiarità e delle differenze di stile.

Il nostro gruppo di lavoro è composto da quattro persone: tre sono barbieri (Andrea, Chiara e Luis) e poi c’è Alessandro, che invece si occupa di tutto quello che sta attorno al servizio vero e proprio.
A Chiara piace la barberia all’italiana: senza andare a scavare chissà dove, o in chissà quale lontana età dell’oro della barberia, a lei piace la barberia di paese, quella degli anni ’70, senza disdegnare però anche quella degli anni ’80. E’ una che difende a spada tratta le forbici dentate e il taglio a rasoio, per capirsi. A Chiara piace lavorare i capelli con pettine e forbici e soprattutto con gli occhi, la miglior guida; le piacciono i tagli morbidi che facevano innamorare le sue nonne alla sua età. E poi – lo ammette – ha un vero e proprio debole per i capelli ricci: ma come brillano le onde con un velo di Linetti? Dai!. Le piace il profumo del Floïd, il profumo della lavanda, il candore del borotalco, la pelle di un viso appena rasato. Passerebbe due ore a sfumare un collo e la prima cosa che nota in un uomo sono gli sgarbi. Chiara persegue un’idea di barberia improntata al rigore che alberga nell’armonia, alla pulizia come risultato di un lavoro per sottrazione (tagliare meno, aver bisogno di un minor numero di strumenti, di una minor quantità di prodotti, di leggi matematiche meno ingombranti per il lavoro manuale). Tra le lame predilige le tedesche Solingen, che considera il sodalizio migliore tra le caratteristiche della potenzialità e della qualità in un rasoio. Se per lei ha senso parlare di un’età dell’oro della barberia da un punto di vista della socialità (che purtroppo, ahinoi, è quanto di più distante ci sia dall’attuale), non ha invece senso parlarne nell’ambito più strettamente artigianale della tecnica, dove crede che la qualità non necessariamente si sposi con la maggiore disponibilità di mezzi e, tanto meno, con la fortuna presso le tendenze che costituiscono le varie mode passeggere.

Luis Lopez Vega – nato in Spagna, a Siviglia – è un grande amante della rasatura tradizionale con lama fissa e dell’affilatura dei rasoi giapponesi (kamisori), oltre che delle varie tecniche di affilatura su pietre naturali del Giappone. Arriva a Lucca  nel 2018, dopo aver lavorato in uno dei più prestigiosi Barber Shop della Spagna. Dopo aver partecipato ad un corso tenuto in spagna da Andrea Cottone, si innamora della rasatura tradizionale italiana e decide di iniziare un nuovo percorso di vita trasferendosi a Lucca in cerca dell’eccellenza della rasatura e della perfezione dell’affilatura.

Andrea è un barbiere che ha vissuto i primi cinque anni della sua carriera professionale dentro un uragano di entusiasmo e voglia di migliorare e di crescere che ha spazzato via tutto quello che in più c’era nella sua vita. Questo gli ha permesso di diventare rapidamente all’altezza di saper lavorare e gestire una piccola attività. In questi anni si è confrontato e ha conosciuto tantissimi colleghi in tutto il mondo, di cui ha saputo apprezzare modi di lavorare, stili di vita e filosofie di lavoro. Ciò che più di tutto lo ha influenzato, oltre a tutto ciò che gli è stato passato dal suo maestro Filippo, sono le tecniche di lavoro dei barbieri italiani del dopoguerra (anni ’60 e ’70). E poi lo stile di vita di un suo collega, credente, attraverso cui Dio si è rivelato nella sua vita. Per questo apprezza la semplicità e la straordinarietà della quotidianità, forte di qualcuno che prima nemmeno conosceva e che adesso sa che non lo lascerà e non lo abbandonerà mai. Alessandro è invece un grafico, un artista che da diversi anni si dedica all’immagine della nostra attività. Lui prepara e gestisce ogni giornata di lavoro. Non sta sotto i riflettori della bottega; lo si nota nel profumo degli asciugamani puliti, nella precisione e puntualità degli appuntamenti, nel caffè che arriva durante il servizio, in come appare l’attività su Internet. È la voce che risponde al nostro telefono. In pratica senza il suo lavoro i barbieri BisB non riuscirebbero a proporre la qualità del servizio che propongono.

 

Non solo una barberia: in che modo lavorate e cosa vi differenzia da altre realtà?

La nostra bottega è solo una barberia! Siamo certi che il modo migliore per rispettarla e onorarla al massimo è proprio quello di cercare di farla essere e rimanere una semplice barberia. Ovviamente, senza dimenticarci di valorizzare le tecniche e gli strumenti che rendono da sempre eccellenti i servizi di barbiere.
Una delle nostre peculiarità è legata all’utilizzo esclusivo dei rasoi a lama fissa, scelta fatta nella primavera del 2016 nel momento in cui Filippo Michelini intuisce il valore che questa scelta avrebbe dato all’attività! Letteralmente dalla mattina alla sera, dopo aver conosciuto la famiglia Scapicchio, abbiamo gettato le lamette usa e getta per intraprendere un percorso di conoscenza dei rasoi antichi. In questo modo, ogni giorno eseguiamo rasature utilizzando i migliori acciai di tutto il mondo, come i Solingen, gli Sheffield, i rasoi spagnoli come Filarmonica, Palmera e Imperial e i rasoi giapponesi Kamisori!
Oltre a questo, per quanto riguarda il taglio di capelli, cerchiamo di rendere la forbice lo strumento che più di tutti corrisponde al proseguimento naturale della nostra mano. I maestri che ci hanno cresciuto hanno sempre sottolineato l’importanza di saper lavorare con le forbici, e questo è stampato nelle nostre menti. Allo stesso tempo siamo coscienti che il buon utilizzo della macchinetta per sfumare non è affatto scontato e richiede molta concentrazione e pratica. Se qualcuno chiedesse ai nostri clienti perché scelgono BisB, mi piacerebbe sentire: “perché quando passo un po’ di tempo insieme a Luis, Chiara ed Andrea sto proprio bene”.

Questo luogo magico rientra nel pieno rispetto della tradizione artigianale lucchese. Cosa c’era tra queste quattro mura che oggi ospitano la vostra attività?

La risposta a questa domanda corrisponde ad una delle grandi fortune che abbiamo, ovvero quella di lavorare in una stanza che per i lucchesi è sempre stata una barberia! Ciò che il vecchio proprietario – Giuliano Ghini – è stato per Lucca nei cinquant’anni passati permette oggi a noi di lavorare sapendo che un uomo lucchese che ha bisogno di farsi barba e capelli sa che via Vittorio Emanuele numero 25 corrisponde da sempre ad una delle sue possibilità.
Allo stesso tempo tutti i turisti che entrano ogni anno nella nostra bottega rimangono affascinati dall’atmosfera che queste quattro mura emanano, sessant’anni di colpi di forbici, di dopobarba, di capelli a terra, di saponi, di pavimenti spazzati, di frasi come “tagliali come sempre” o “ lasciali al naturale“. Tutti elementi che rendono unico questo posto. Che bella responsabilità che abbiamo, quella di portare avanti tutto questo aggiungendo ogni giorno una briciola in più a questa meravigliosa ed unica normalità.

Non solo un luogo in cui ci si taglia barba e capelli, ma un luogo di incontro e condivisione, un po’ come erano le botteghe di una volta. Ecco, secondo voi in futuro si sentirà di nuovo il bisogno di prenderci una pausa da tutto, senza frenesie, per stare con noi stessi e con gli altri?

La forza, la tenacia e il valore assoluto del significato che c’è dietro al nostro mestiere si fa notare ancor di più in un periodo storico in cui la pandemia sta eliminando completamente la socialità in tantissimi ambienti e in tantissime situazioni che prima sembravano esistere soltanto riunendoci e socializzando.
Sono cambiati tanti modi di fare, tanti modi di lavorare, tanti modi di essere, ma fortunatamente tutto questo non intacca, nell’essere umano, la voglia di di prendersi cura della propria immagine e di vivere periodicamente un momento di socialità e relax. Andare dal barbiere è sempre stato per molti qualcosa di intoccabile, un momento di cui non poter fare a meno, e se il mondo sta andando nella direzione dell’antisociale non è ancora riuscito a bombardare un istinto che rimane vivo dentro l’uomo: quello andare in bottega per stare insieme, per chiacchierare, per raccontarsi. Ancor di più, quindi, è nostro dovere fare di tutto per conservare questo istinto! 
La risposta quindi è sì! Stare insieme in un posto dove qualcuno ti fa bello è uno dei piaceri della vita, lo è sempre stato e mi piace pensare che lo sarà per sempre.