Alessio Medici: l’Heavy Metal è pronto a travolgervi con una scarica di adrenalina

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Alessio Medici: l’Heavy Metal è pronto a travolgervi con una scarica di adrenalina

Alessio Medici: l’Heavy Metal è pronto a travolgervi con una scarica di adrenalina

“In passato avevo letto che di solito usano pezzi hard rock e metal per torturare la gente, ma non canzoni dei Red Hot Chili Peppers. La nostra è una musica positiva, pensata per fare star bene le persone e non per il contrario”. Queste parole sono di Chad Smith, batterista del gruppo americano appena citato. Ma l’Hard Rock e il Metal, nonché l’Heavy Metal, sono una forma d’arte, una corrente purissima della musica e sanno stravolgere gli animi ed emozionare, esattamente come fanno gli altri generi. Alessio Medici, classe 1980 e originario della Mediavalle del Serchio, è uno che sa bene qual è il ruolo di queste correnti musicali, alle quali ha donato la vita, facendone una vera e propria professione. La mia passione per la musica nasce fin da bambino, quando i miei genitori, che possedevano un giradischi, cominciarono a farmi sentire dalla musica classica ai cantautori italiani, fino al rock progressivo e all’hard rock. A 10 anni, poi ho scoperto l’Heavy Metal e da lì è iniziato il mio vero e proprio percorso musicale”.

Quando la musica ti entra dentro il corpo, sotto la pelle, non se ne va più via e si può solo seguire il suo sentiero, esattamente come ha fatto Alessio, il quale ha deciso di coltivare quella che per lui era la fonte di ispirazione massima: “Ho iniziato a suonare la chitarra a 14 anni ma avevo già un bel bagaglio di ascolti alle spalle. Come dicevo, all’età di 10 anni ho conosciuto l’heavy metal con gli Iron Maiden, AcDc, Judas Priest e da lì è iniziata questa grande passione. Piano piano ho formato il mio gruppo iniziale, con il quale ho registrato dei demo e poi ho messo su la mia band nel 2004: i VIOLENTOR. Con loro ho inciso 4 album in studio e adesso sto lavorando al quinto, che conterrà 9 pezzi e che uscirà in estate insieme a un EP che servirà per presentare la nuova line-up della band”.

La musica ha permesso ad Alessio di mettersi in mostra, di dire la propria, di dar sfogo al suo talento e alla intime passioni, nonché di poter viaggiare molto, anche all’estero. Parallelamente, si è aperta anche un’altra affascinante via, sempre nel solco della musica: “Nel 2008 ho cominciato ad organizzare i concerti e lavorare come service e trasporti con la Etrurian Legion Promotion, con la quale seguiamo gli artisti nel loro live business e con la quale organizziamo loro le tournée in Europa, USA e America Latina. All’inizio la musica era un secondo lavoro, perché nel frattempo ho ricoperto anche lavori normali come il geometra, ho lavorato in un consorzio Agrario, ma tutto è cambiato a partire dal 2014. Da allora mi dedico completamente alla musica come musicista, compositore e performer live nei Violentor (chitarra e voce) e come Tour Operator/agente con Etrurian Legion Promotion”.

Con quest’ultima sono arrivate tante soddisfazioni, perché ha permesso di aprire delle porte fino a quel momento rimaste sospese: “Collaboriamo con tantissime band Italiane e internazionali tra cui i Goblin del Maestro Claudio Simonetti che seguo come Tour Manager in Europa dal 2017. Fra l’altro, l’ultimo concerto organizzato in Italia è stato il 23 febbraio 2020 Live dei Goblin a Teatro Nieri di Ponte a Moriano”. Con la band personale, Alessio ha scritto pagine importanti di storia, durante l’ultimo difficilissimo anno, condizionato dalla pandemia: “Dal 10 Ottobre al 30 Ottobre 2020 con i Violentor siamo stati l’unica band al mondo in tournée durante la pandemia. Si trattava del Pandemi Tour dove abbiamo tentato in tutte le maniere di lavorare dopo i fermi di marzo, una piccola soddisfazione ma con un pizzico di rammarico perché poi è stato richiuso tutto. Tirando le somme, è stata un’avventura poiché le date ci saltavano giorno dopo giorno, tanto che purtroppo non abbiamo concluso il tour in Italia come programmato, perché una volta rientrati dall’esterno hanno messo lo stop agli eventi pubblici. È stata comunque un’esperienza che ci ricorderemo sempre”.

L’Heavy Metal, l’Hard Rock, cosa possano raccontare oggi alla gente? Cosa si può dire a un mondo in ginocchio per la pandemia di Coronavirus? Ce lo spiega bene il cantante dei Violentor: “Innanzitutto mi rivolgo al pubblico appassionato di Hard Rock e Heavy Metal e Metal, che è un settore molto particolare e di nicchia. Generalmente con la mia musica trasmetto la voglia di combattere e l’importanza di essere e sentirsi uomini liberi all’interno di una società complessa, che ha alte aspettative e che corre forsennatamente. Quello che in genere trasmetto è il non darsi mai per vinto e seguire i propri sogni anche se sembrano inarrivabili. Non sto vivendo bene questa situazione con molte libertà individuali private e non sono sicuro che la via intrapresa sia quella giusta, perché vedo crescere rabbia e disuguaglianza giorno per giorno.  Artisticamente parlando sto vivendo un periodo molto sofferente che sto trasformando in musica, quindi da una parte la sofferenza mi aiuta a convertirla in parole per esprimere i miei sentimenti e la mia visione, che talvolta diventa una contrapposizione con il  mondo. Con questo nostro prossimo disco canterò in italiano per la prima volta nella nostra discografia e sono sicuro che farò contento chi mi segue da tanti anni. È una cosa che mi sta molto a cuore e personalmente sarà una prova pure per me stesso, per andare avanti”.

Ma vivere il mondo della musica come lavoro, come professione di tutti i giorni, regala più momenti alti o bassi? Alessio, anche in questo caso ci toglie ogni dubbio: “I momenti sono sempre alti in questo lavoro, perché girare il mondo, stare a contatto con la tua gente che ha la solita passione della musica, condividere storie di vita con altri artisti e passare il tempo insieme a loro durante i viaggi è assolutamente un gioia per me”. Purtroppo il mondo è cambiato moltissimo nell’ultimo anno ed è difficile trovare la bussola in una realtà così diversa da quella di prima. Per questo aggrapparsi alle solide spalle di un’arte, che è anche passione vera, può dare una grossa mano: “Al momento siamo fermi da un anno con l’organizzazione delle tournée essendo vietato esibirsi, tuttavia voglio concentrarmi in studio per produrre musica. La musica aiuta sempre per fortuna, sia che tu l’ascolti o che tu la componga. È uno sfogo e un antistress naturale”.