Francesca, la fotografa che canta e suona con la luce

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Francesca, la fotografa che canta e suona con la luce

Francesca, la fotografa che canta e suona con la luce

Francesca Pucci, fotografa lucchese, sorride mentre ci apre la porta del suo appartamento. Mette su il caffè e, con la tazzina bollente ancora tra le dita, cominciamo a parlare del suo lavoro e delle sue esperienze professionali e umane.

Mentre fuma una sigaretta ci racconta la sua vita, ci prende per mano e ci conduce all’interno del suo mondo fatto di scatti e attimi immortalati. Sin dall’inizio si percepisce un’attrazione viscerale per ogni declinazione artistica, una vera e propria necessità che, a partire dall’infanzia, l’ha spinta a sperimentare e ad avvicinarsi all’arte in ogni sua forma e rappresentazione.

Però – contrariamente a quanto si direbbe guardandola oggi con la sua Nikon a tracolla – quando cominciamo a parlare ci confessa subito che con la fotografia non è stato amore a prima vista. “Eh già – dice quando le chiediamo degli inizi – mio padre era un fotografo amatoriale e mi obbligava a fare qualche scatto ogni volta che prendeva la macchina fotografica. Io non sopportavo l’idea di stare immobile davanti all’obbiettivo”.

Poi, semplicemente, ha capito di esser sempre stata dalla parte sbagliata e ha cominciato a fotografare, con curiosità e passione sempre maggiore. Una passione coltivata grazie all’amore, ai viaggi e soprattutto alla musica: un insieme di esperienze che l’ha messa davanti alla necessità di inscatolare le emozioni per portarle sempre con sé. Il senso nobile della fotografia riassunto in poche parole.

All’inizio non avevo né la tecnica né i mezzi giusti – ci confessa –  e quindi non biasimo tutti i ragazzi che oggi si improvvisano fotografi. L’importante è approfondire, conoscere cosa si sta facendo, per poi metterci tutta la passione e l’amore per raccontare storie con la luce. Bisogna essere curiosi, ma sempre molto umili, con la fotografia”.

La musica, abbiamo detto. La musica come fonte di ispirazione, come leitmotiv con un ruolo fondamentale nella fotografia di Francesca: “Diciamo che attraverso gli scatti provo a scrivere canzoni. Ho sempre voluto fare musica, ma non sono mai riuscita a salire su un palco. Con la fotografia ho trovato il modo di suonare, di rappresentare la musica a mio modo, di cantare con la luce. In definitiva, faccio ciò che mi rende felice”.

E infatti, in generale Francesca predilige la fotografia di spettacolo e di evento. Da anni collabora attivamente con i principali festival che si tengono nella nostra città, come il Lucca Film Festival, il Wom Fest e il Lucca Risuona. Un’attività che le permette di coniugare al meglio le sue grandi passioni e che, nel 2017, le ha dato lo spunto per dar vita – insieme a Silvia Fucci Brizi – al progetto Caroline Records, un’ambiziosa webzine che parla di musica e di musicisti:“Un progetto che mi sta dando molto perché mi permette di esprimere al meglio il connubio musica-fotografia” – ci dice con una punta di orgoglio.

Lo avrete capito: la musica e tutto quello che la circonda sono il vero e proprio motore del lavoro artistico di Francesca e i suoi miti, ovviamente, sono tutti quegli artisti che hanno saputo raccontare la musica in maniera eccellente, che hanno portato le affascinanti atmosfere dei backstage e dei palchi a portata di occhi che sanno cogliere quella magia. “Ma secondo te chi sono i più grandi?” – le chiediamo curiosi.

Ci risponde senza esitazioni: “Ti faccio i nomi di quelli che, per me, sono mostri sacri: Leibniz,  P. Smith, Corbijn, Mapplethorpe e ovviamente Ghirri.”

Ma com’è vivere di fotografia in una realtà come Lucca? Non possiamo risparmiarle questa domanda e decidiamo di addentrarci in quest’argomento spinoso, croce e delizia di tutti i lucchesi che nel tempo hanno deciso di dedicare la propria vita all’arte. Francesca ci dice subito che, sebbene non sia semplice trovare occasioni in questo campo, lei non si è lasciata scoraggiare dalle dinamiche di provincia: “Sinceramente, forse non avrei potuto coltivare questo mio lavoro in altra città. Ci vuole molta curiosità e a piccole dosi, qui a Lucca, ho imparato a muovermi, indagare, propormi e migliorarmi ad ogni occasione che ho avuto”.

Forse non ci crederete ma a Lucca ci sono fotografi molto bravi – ci tiene a sottolineare, a dimostrazione del fatto che un qualche fermento artistico, nella nostra città, c’è eccome – Laura Casotti e Federico Giammattei, ad esempio, nel tempo mi hanno insegnato tantissimo: così diversi fra loro ma con lo stesso modo gentile ma intenso di approcciarsi al soggetto”. Ma non solo, “per quanto riguarda una fotografia più sperimentale, poi, ci sono alcuni giovanissimi molto bravi come Erika Pellicci, Chiara Alessandri  e Giorgio Andreoni, oltre alla brava Elena Guidi. E poi, a Berlino c’è un lucchese che ha davvero talento, Stefano Miliffi”.