Fat Mama, il vintage made in Lucca che ha conquistato l’Italia

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Fat Mama, il vintage made in Lucca che ha conquistato l’Italia

Fat Mama, il vintage made in Lucca che ha conquistato l’Italia

Il mondo vintage legato ai capi d’abbigliamento è un universo  sempre più in espansione ed è letteralmente esploso negli ultimi anni. Fra i tantissimi rivenditori fai da te ed amatori del settore c’è chi ha deciso di rendere questa passione un lavoro vero e proprio, diventando a tutti gli effetti un professionista del settore: è questo il caso di Sophia Lippi e Filippo Suffredini, proprietari del negozio Fat Mama Vintage, situato nella splendida cornice di Chiasso Barletti.

Una scelta imprenditoriale non comune dettata dalla passione dei due per l’argomento e che nasce solamente due anni fa: un breve tempo che non ha impedito a Fat Mama di affermarsi come una delle realtà più conosciute nel settore vintage; “Fat Mama nasce nel 2018 – ci spiega Filippo – volevamo stare in proprio e allora il  vintage era solo una passione. Dopo aver vagliato diverse opzioni ci siamo resi conto che quella era la strada più percorribile, anche per il nostro portafoglio“.

Pronti via, direte voi, fare vintage vuol dire semplicemente vendere abbigliamenti usati. Ma qui casca l’asino. Per prima cosa seconda mano e vintage sono termini solo apparentemente collegati: “Un capo vintage – avverte Filippo – ha almeno venti anni, mentre per usato si intende un vestito semplicemente di seconda mano“.

Il lavoro che sta dietro alla merce esposta in negozio è solo apparentemente banale. Ricerca, contatti, capacità di selezionamento dei materiali e capacità di intercettare i bisogni della clientela hanno reso Fat Mama un progetto vincente: “Molto spesso il vintage viene associato ad una sorta di carnevalata – ci dice Filippo – noi volevamo fare una cosa più seria, un negozio dove le persone potessero vestirsi per la vita di tutti i giorni. Per questo abbiamo deciso di puntare sul vestiario anni ottanta e novanta, prendendo da questa nicchia la parte più sobria“.

Negli ultimi anni l’idea di moda e i modelli a essa collegati sono cambiati radicalmente e con essi anche il modo di vendere un capo d’abbigliamento: “il commercio come lo intendevamo una volta è finito – esordisce Sophia – la bella ragazza in posa non funziona più: le persone reali hanno forme e gusti diversi;  devi trovare cose che ti facciano comprare ma non dicano acquistami e questo è anche un po’ il motivo del nostro successo: chi viene da noi non sente la pressione di dover comprare per forza“.

Reinventarsi dunque, sia nella vita reale in negozio che nel modo di stare sui social.

Proprio durante la pandemia Sophia ha potuto dedicarsi con maggiore impegno ai canali web della sua attività, con risultati veramente stupefacenti. L’account Instagram di Fat Mama è cresciuto sempre di più, cosa che ha permesso alla giovane realtà di affermarsi anche fuori dalla Toscana, trovando clienti anche fuori dalla nostra regione. La chiave del successo? Ce lo spiega in poche parole Sophia: “quello che interessa alle persone, anche di più dell’acquisto, è l’esperienza. Perché comprare da te? Che storia c’è dietro alla tua attività? Così sono partita con una guida sui Levis, un prodotto che conoscono tutti, per far capire alla gente che viene in negozio di cosa si stesse parlando. Poi ho scoperto che una guida del genere non esisteva in lingua italiana e la cosa ci è letteralmente scoppiata di mano: quando abbiamo riaperto lo scorso giugno abbiamo trovato la fila fuori dal negozio“.

Una volta trovata la chiave la strada si è messa in discesa: sono iniziate le collaborazioni con importanti influencer del settore e i video di Sophia hanno raggiunto un pubblico sempre più vasto. Essere condivisi da qualcuno di importante aiuta ma non è tutto, soprattutto se non riesci a instaurare un rapporto di fiducia con il cliente che non solo deve comprare da te ma deve avere anche la voglia di prenderti come figura di riferimento. Per Sophia e Filippo questo aspetto diventa fondamentale nello svolgimento della loro attività: “Quando faccio un post – ci racconta Sophia – mi chiedo: perché una persona, ad esempio di Reggio Emilia, può essere interessata a venire a comprare da noi? L’obiettivo che ci siamo dati nasce dalla risposta a questa domanda: essere un punto di riferimento e instaurare un rapporto di fiducia con chi compra da noi è più importante di avere un prezzo più basso della concorrenza e per fare questo è fondamentale non improvvisarsi ma specializzarsi sempre di più“.

La carica e la passione che trasmettono Sophia e Filippo è elettrizzante, così come le loro prospettive future, tanto che ci chiediamo se il loro piccolo fondo in Chiasso Barletti possa contenere per ancora molto tempo la loro crescente attività: in effetti i due ambiscono ad allargarsi, ma non solo a livello di negozio fisico; le idee sono molte e “l’obiettivo – conclude Filippo – è espandersi. Con il tempo ci immaginiamo di diventare una realtà un po’ vintage e un po’ artigianale con capi prodotti oggi che abbiano un’attenzione particolare alla sostenibilità, altro tema a cui siamo molto legati“.

La capacità di Fat Mama di saper intercettare i bisogni e le esigenze di una certa fetta di mercato ci lascia convinti della bontà di questo progetto made in Lucca e seppur sia sempre vero che “del domani non v’è certezza“, il futuro di Fat Mama ci appare sempre più roseo.