Fabrizio Barsotti: un pittore con i Fossi nell’anima, più che una questione di cuore

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Fabrizio Barsotti: un pittore con i Fossi nell’anima, più che una questione di cuore

Fabrizio Barsotti: un pittore con i Fossi nell’anima, più che una questione di cuore

Fabrizio Barsotti è un’artista classe 1968, uno di quelli che “si è fatto da solo”. La sua formazione, infatti, è da autodidatta e non ha intrapreso i canonici sentieri accademici, ma ha soltanto seguito alla lettera quello che la sua indole, il suo animo e la sua passione gli hanno da sempre comunicato: fare il pittore. Da tanti anni ha stabilito il suo regno in Via del Fosso numero 153, nel centro storico di Lucca. La scelta dell’ubicazione non è casuale, ma è figlia dei suoi trascorsi, del suo passato e del suo legame affettivo con questa zona, oggi un po’ malinconica e decadente: “Mi sono stabilito qui tanti anni fa, qui ho fissato il mio studio, il mio laboratorio accanto a quella che fu la casa del mio nonno, che di mestiere faceva il calzolaio. In questa via scorrono tutti i ricordi della mia infanzia, quando con i miei cugini passavo il tempo tra giochi e scorribande di quartiere”.

Riavvolgendo il nastro della propria vita, Fabrizio ci ricorda di come un tempo l’area dei Fossi di Lucca fosse vivace, con tante attività artigianali e non solo, che purtroppo il tempo e le scelte amministrative hanno contribuito a far scomparire, ma non senza qualche rammarico. “Nelle adiacenze – ricorda il pittore – vi era un fabbro che batteva con la sua incudine, un falegname, un lattoniere, un calzolaio di nome Nello e ovviamente la tintoria, dove adesso sorge il ristorante ‘Il Mecenate’. Tutto questo è resistito fino agli anni ’80, un periodo in cui ancora si poteva affermare come questa zona fosse un’area viva. La musica è cambiata quando con la giunta Lazzarini è stato introdotto il varco telematico, che ha fatto fuggire tutti gli artigiani da Via del Fosso, facendola spopolare”.

Eppure questo quartiere del centro storico lucchese avrebbe un grande passato da raccontare, ma che oggi resta oscuro e trascurato, decisamente dimenticato. Fabrizio Barsotti, tuttavia non vuole che questa storia venga messa da parte e cancellata con un colpo di spugna, ma anzi vorrebbe un rilancio e una valorizzazione dell’intero quartiere, partendo da quelli che sono i suoi punti di forza: Quest’area ha delle potenzialità, basti pensare a questo condotto che dal 1376 ha alimentato con la forza motrice dell’acqua la lavorazione della seta, favorendo le attività dei tessitori e degli artigiani. Lo si può vedere anche dai segni rimasti sulla pietra, che testimoniano l’operosità di tutti coloro che lavoravano in quei campi così importanti. Addirittura vi era anche un mulino poco più distante, adesso purtroppo non più visibile. Sarebbe bello poter dar vita a una sorta di museo a cielo aperto, che testimoni il passato di questa via”.

Per dar seguito alle proprie speranze e ai propri sogni, Fabrizio Barsotti nel 2019 ha dato vita a un movimento “I Fossi dell’Arte” che hanno come obiettivo quello di dare nuovo lustro e fama a una zona così antica, tramite un’iniezione di vivacità seguendo come filo conduttore quello dell’arte, di cui lui è uno degli esponenti: “Ho sviluppato questa iniziativa per rilanciare un’area che è stata completamente dimenticata, a partire dallo stato di abbandono della cartiera Pasquini, che giace in condizioni di degrado da anni e anni, e dove sarebbero necessari lavori di restauro per quanto riguarda la fontana del Nottolini, che ha dei basamenti spezzati. In Via del Fosso, inoltre, cominciano ad affiorare dei cedimenti strutturali, per i quali sarebbe opportuno mettere mano al più presto. A testimoniare, infine, il senso di abbandono dei Fossi ha contribuito anche la scelta di trasferire il mercato cittadino fuori dall’area dei Bacchettoni, che ha portato via ulteriore anima al quartiere”. “L’area – prosegue il pittore – potrebbe diventare un polo di attrazione a livello turistico. Certo, è impensabile realizzare ciò che accade ai Navigli a Milano, però sfruttando quello che già è presente si potrebbe dar vita a un circuito che mostri le bellezze di questa zona, dal museo di arte contemporanea a Piazza San Francesco, senza però dimenticare il condotto e la sua storia, che potrebbe essere valorizzato ulteriormente con l’aggiunta di luci specifiche”. Via del Fosso non è soltanto un luogo di lavoro, ma è proprio una questione di cuore.

Ma il Barsotti ha molte altre cose da raccontare a partire dalla sua forma d’arte, racchiusa nel laboratorio al civico 153 di Via del Fosso: “Ho iniziato a muovere i primi passi in questo campo a partire dagli anni ’80, partecipando a vari concorsi che furono realizzati nel territorio e non solo. Dopo un lungo percorso, nel 2010 ho dato vita a un mostra sponsorizzata dalla Fondazione Banca del Monte che si chiamava ‘Il Volo’. Il tema non era casuale, perché avevo attuato un ciclo di opere ispirate alla favola de “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry. Solo successivamente mi sono distaccato e sono tornato a seguire un’arte più mia e personale”. Le sue creazioni sono visibili nella sua “bottega”, un angolo molto accogliente dove si percepisce la voglia di mettere su carta le proprie capacità, i proprio sentimenti e ispirazioni. Sono molte le produzioni attaccate alle pareti e si resta facilmente affascinati da esse, perché trasmettono un messaggio intimo e molto personale di ciò che è la pura essenza di questo artista lucchese, come lui stesso ci ha spiegato: “Le mie opere sono figlie di un percorso ragionato e introspettivo, cerco di dar forma al mio essere con le mie creazioni. Ho sempre usato un fondo nero, perché dal buio e dalle profondità celate nell’anima escono fuori quelli che sono i miei pensieri. Si può vedere anche un richiamo alla simbologia della testa, perché è tramite quella che io mi metto in gioco, cercando di creare un palcoscenico dove tiro fuori i miei sogni con vari riferimenti. Uso pochi colori, rosso e qualcosa di oro, altre volte il bianco, mentre nella parte grafica e negli acquarelli uso molti più colori per dare all’osservatore anche un senso di maggiore leggerezza”. L’artista è un ricettacolo di emozioni che vengono da ogni luogo: dal cielo, dalla terra, da un pezzo di carta, da una forma di passaggio, da una tela di ragno. Questa frase è di Pablo Picasso, ma rende giustizia a quello che fa Fabrizio Barsotti, un baluardo dell’arte all’interno della Mura di Lucca.

Alcune opere di Fabrizio Barsotti – Via del Fosso, 153
Alcune opere di Fabrizio Barsotti – Via del Fosso, 153
Alcune opere di Fabrizio Barsotti – Via del Fosso, 153