Creative Hub, una ventata d’aria fresca a Lucca

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Creative Hub, una ventata d’aria fresca a Lucca

Creative Hub, una ventata d’aria fresca a Lucca

All’interno di una falegnameria, nei pressi della ex Cantoni, zona Acquacalda, non immagineresti mai di poter trovare un luogo quasi magico, uno spazio di lavoro ed aggregazione dove giovani menti che fanno dell’arte la propria passione e il proprio lavoro hanno potuto trovare una seconda casa. Eppure tra mensole, travi e cornici di legno, i ragazzi di Creative Hub si sono ricavati un luogo che è un inno al lavoro condiviso, al confronto e allo scambio di idee per migliorare il proprio lavoro.

Creative Hub è un progetto che nasce nell’ottobre del 2019 e prende spunto dagli Hub, spazi di co-working dove professionisti, anche di diversi ambiti, si incontrano per lavorare.

Nasce dall’idea di Matteo Ortili e Marco Corveddu, art creator il primo e visual creator il secondo a cui in poco tempo si sono aggiunti altre sei persone fisse. E così in poco tempo Creative Hub si è allargato anche a livello fisico: i ragazzi sono riusciti a prendere una seconda stanza di fronte a quella originaria trasformandola in uno studio di produzione musicale.

Entrando negli spazi dove i ragazzi lavorano, si è assaliti da una tranquillità quasi onirica: si respira una bellissima aria di condivisione e partecipazione cosa che ci viene confermata dalle parole di Alessandro Del Freo, in arte Refo, un produttore che lavora ogni giorno nello studio di registrazione: “Entri qua dentro e ti senti parte di una famiglia. Sei circondato da persone che ti capiscono. Ognuno ha un background diverso ma solo il fatto di stare a contatto ci aiuta a crescere come artisti e come persone“.

Il passo in avanti compiuto da Creative Hub consiste nell’aver creato un luogo di aggregazione dove chiunque può portare il suo bagaglio di conoscenze ed esperienze senza sentirsi giudicato da chi gli sta accanto: “Lo scopo – continua Alessandro – era quello di dare una possibilità ai giovani, un posto in cui esprimere la propria arte e farla diventare un vero e proprio lavoro. Siamo legati molto al nostro territorio e gli abbiamo voluto dare un’opportunità“.

Tra chi studia, chi elabora grafiche e modifica foto al computer e chi produce musica nella sala di registrazione questo luogo, oltre a essere stimolante, è anche un via vai di persone e così mentre sta parlando Alessandro s’inserisce Francesco De Gennaro, aka PuSh, giovane produttore che con parole convinte rimarca l’appartenenza al territorio e le enormi potenzialità che la nostra città possiede: “A Lucca pensiamo di essere indietro ma in realtà non lo siamo. Il problema è nel piccolo. Ci sono grandi eventi che richiamano molte persone ma manca un locale dove poter esprimere arte dal basso, cosi come manca vivere l’arte tutti i giorni: noi siamo qui proprio per questo“.

Il progetto è una ventata di aria fresca e rappresenta una novità assoluta per una città di provincia come Lucca che si porta appresso tutti i cliché del genere: invidia, gelosia e tante ciance, come si dice dalle nostre parti. “Abbiamo unito tantissime persone che fino a poco prima si odiavano – ci spiega Francesco – Solo nell’ambito musicale sono passati dal nostro studio più di 100 persone, quasi tutte provenienti dalla nostra provincia o comunque dalla nostra regione“: segno tangibile di come l’arte e la cultura seppur bistrattate, sono ancora un volano per aggregazione e partecipazione sul territorio e sono ancora molto sentite, soprattutto dalla fascia giovanile della nostra popolazione.

Seppur in anno anomalo e sotto certi versi parecchio alienante, come quello della pandemia, Creative Hub è riuscito a farsi un nome ed è diventato un progetto la cui crescita non sembra voler conoscere limiti: moltissime le collaborazioni che sono state portate avanti: “negli ultimi mesi – ci rivela Alessandro con una punta d’orgoglio –  abbiamo  collaborato con Spazio Lum, con cui abbiamo definito una produzione teatrale, Lucca Risuona e Musicultura a Macerata. La nostra linea di merchandising è andata esaurita dopo solo due settimane; inoltre, solo nell’ultimo anno, abbiamo generato mezzo milione di visualizzazioni con i nostri artisti su Spotify“.

Il futuro è dalla parte di Creative Hub e se c’è un freno che ancora impedisce a questo posto di avere il riconoscimento che meriterebbe sono proprio le restrizioni che ci hanno colpito a causa del virus. L’idea dei ragazzi, non appena sarà possibile, è quella di aprire le porte dei loro studi per eventi live, ma gli obiettivi che si sono dati non finiscono qui: “Le porte sono aperte su tutti i fronti – conclude Alessandro – vogliamo espanderci e il primo passo in questo senso sarà la creazione del secondo studio di registrazione“.

Idee chiare e frutto di un continuo scambio: un dare e avere su cui i ragazzi di Creative Hub insistono e che dimostra che il confronto e la volontà sono cardini imprescindibili per sviluppare un progetto di successo. Francamente glielo auguriamo. Per loro ma anche per tutta Lucca.