Casa Musicale Pietrasanta, dal 1835 al servizio della musica

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Casa Musicale Pietrasanta, dal 1835 al servizio della musica

Casa Musicale Pietrasanta, dal 1835 al servizio della musica

Nel mondo globalizzato che viaggia a ritmi e velocità sempre più sostenuti, non curandosi di tutto ciò che travolge e annienta in nome del progresso, le piccole realtà artigianali da anni presenti sul territorio hanno dovuto adattarsi e modificare la loro proposta per non soccombere all’ingombrante concorrenza dei grandi gruppi multinazionali. Molti non ce l’hanno fatta, alcuni, puntando esclusivamente sulla qualità, sono riusciti a ritagliarsi uno spazio di mercato non indifferente, arrivando dove altri, con più disponibilità e mezzi, non sono riusciti ad arrivare.

E’ questo il caso della Casa Musicale Pietrasanta, antichissima attività lucchese, fondata dalla famiglia Pietrasanta.

Una storia fortunata che lega la famiglia Pietrasanta al nostro territorio da oltre 180 anni, precisamente dal 1835, anno in cui Lorenzo Pietrasanta, ufficiale dell’esercito, si stabilisce a Lucca e apre un laboratorio in cui si costruivano e riparavano strumenti a fiato. Una storia che ha saputo trasformarsi nel tempo, adattandosi ai tempi e alle richieste di ogni epoca storica e consentendo al negozio di diventare un vero e proprio punto di riferimento per i musicisti e gli appassionati di tutta Italia.

Da tredici anni il negozio si è spostato dal centro storico per trovare casa in Via Nottolini a San Concordio, proprio dietro la stazione. Una scelta difficile, dovuta ad esigenze sia economiche che di ragione, data la scelta di concentrarsi esclusivamente nella riparazione, nell’accordatura e nel noleggio di pianoforti, che però si è rivelata azzeccata e ha permesso all’attività di rimanere in vita.

E’ proprio qui che incontriamo Nicola Azzola che assieme al padre Piero  e alla madre Annamaria Pietrasanta gestisce l’attività oggi giorno. Tra pianoforti e spartiti musicali Nicola inizia a narrarci le antiche origini dell’attività: “La famiglia Pietrasanta non è originaria di Lucca. Nel 1835 Lorenzo Pietrasanta, ufficiale dell’esercito, si stabilisce a Lucca e crea un negozio che riparava strumenti a fiato. Abbiamo trovato un documento del 1847 che attesta le avvenute riparazioni di strumenti della banda dell’esercito. L’attività si sviluppa per diversi anni, con la famiglia che diventa rinomata soprattutto per la costruzione di un flauto traverso che viene esposto alla fiera di Milano del 1905, occasione in cui al proprietario del negozio viene conferita la gran croce del lavoro. Sicuramente, sempre nel 800 dagli strumenti a fiato si passa alla costruzione degli armonium e poi nasce la fabbrica di costruzione di pianoforti, un edificio che esiste ancora lungo la via Sarzanese. La fabbrica rimarrà aperta fino alla crisi dl 1929. Mentre dei pianoforti rimane testimonianza, alcuni li abbiamo anche riparati, non siamo riusciti a ritrovare gli strumenti a fiato“.

Nel dopoguerra il negozio apre in via del gallo, dove resterà fino a tredici anni fa. Qui si vende ogni tipo di strumento musicale e ben presto il negozio diviene un punto di riferimento per tutti i musicisti lucchesi: “ad un certo punto – continua Nicola – abbiamo deciso di concentrarci esclusivamente sul pianoforte, poiché era lo strumento sul quale potevamo garantire maggiori servizi. Oggi trattiamo solo pianoforti ed editoria musicale, con quest’ultima che è più una passione che un guadagno“.

Una decisione non semplice dovuta alla necessità di specializzarsi sempre di più, l’unico modo per poter sopravvivere alla concorrenza dei giganti dell’industria e alle grandi catene: “Abbiamo deciso di puntare sui servizi, cercando di aggiornarci al mondo attuale e alla concorrenza delle grandi catene. Il mondo del pianoforte non è solo la vendita ma anche tutta quella serie di servizi che occorrono dopo la vendita:  manutenzione, accordatura ecc. Dovevamo riuscire a offrire un servizio di qualità e migliore degli altri per poter continuare ad esistere. Non è stata una scelta facile ma con il tempo si è rivelata quella giusta“.

La qualità paga, è proprio il caso di dirlo e, le soddisfazioni non sono tardate ad arrivare: “Abbiamo lavorato con i migliori musicisti del mondo, tra cui Ezio Bosso, Stefano Bollani, Grigorij Sokolov, Bred Mehldau e Chick Corea; gli ambiti in cui lavoriamo sono il noleggio oltre che la vendita, l’assistenza, la riparazione e l’accordatura. Il lavoro di messa a punto del pianoforte a coda è quello che ci ha reso più celebri“.

Un’arte, quella dell’accordatura, praticata da pochissimi nel nostro paese, tanto che al momento non è nemmeno riconosciuta ufficialmente e che fonda la sue basi nella complessità e nel fascino che un pianoforte a coda trasmette negli occhi e nelle orecchie di chi se lo trova di fronte: “L’arte si trasmette ancora oggi di padre in figlio. La formazione dura tutta la vita, non si finisce mai di imparare. Il pianoforte ha 88 tasti e ogni tasto corrisponde ad un meccanismo che ha più di 30 parti. La regolazione di un pianoforte consta di 20 passaggi“.

Nonostante un anno difficile come quello appena trascorso l’attività della famiglia Pietrasanta è riuscita a tirare avanti. Alcuni servizi ovviamente sono stati tagliati dalla pandemia, altri hanno resistito alla bufera: “il covid – racconta Nicola – ci ha  tagliato circa il 60 per cento del fatturato. Ci ha tenuto a galla l’assistenza nel privato e anche la vendita mentre sono calati le entrate dalla messa a punto per i concerti, essendosi fermato tutto“.

Un lavoro nobile che unisce la creatività italica allo spirito di sacrificio e alla passione per quei tasti bianco e neri che nascondono, al loro interno, un mondo pieno di aneddoti e particolarità, come se ogni tasto dello strumento avesse da raccontare una propria storia unica e collegata alla nota che gli sta accanto: “passione e tanta pazienza – conclude Nicola – ci sono stati anni in cui abbiamo festa solo per Natale. Non hai orari ma l’amore per il nostro lavoro ci spinge a continuare“.