Gregorio Allegri e il quattordicenne Mozart

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Gregorio Allegri e il quattordicenne Mozart

Il compositore Gregorio Allegri, membro della cappella pontificia dal 1629 al 1640, sarebbe poco noto ai musicofili, se il suo nome non fosse legato ad un episodio stupefacente che vide protagonista il quattordicenne Mozart a Roma, durante il suo primo viaggio in Italia con il padre Leopold. Era l’11 aprile 1770, pomeriggio del venerdì santo, quando i Mozart giunsero a Roma da Firenze, con pessime condizioni del tempo, sotto un violento temporale, lampi e tuoni, che però fecero cogliere al padre Leopold l’aspetto umoristico della cosa, poiché descrisse l’arrivo “…così come si accolgono i gran signori con salve di artiglieria.” Nella Cappella Sistina, come da tradizione, veniva eseguito il Miserere di Allegri e Wolfgang rimase così favorevolmente impressionato dalla bellezza del pezzo, che, tornato in albergo, subito lo riscrisse a memoria fin nei minimi dettagli. Da notare che questo Miserere era stato inserito dal papato fra i brani protetti, non riproducibili, ma alcuni giorni dopo, durante una esibizione, Wolfgang lo eseguì al clavicembalo; era presente fra gli altri anche il cantante Cristofori, membro della cappella pontificia, che, riconosciuto il pezzo, chiese ai Mozart come avessero potuto ottenerlo. Wolfgang candidamente confessò di averlo trascritto per intero dopo l’ascolto, lasciando tutti i presenti letteralmente sbalorditi. Il padre comunicò a casa questo fatto straordinario e la madre di Wolfgang rispose che temeva per le conseguenze dovute alla non riproducibilità del brano. Fu il buon senso di Leopold a tranquillizzarla, sottolineando che la straordinarietà del fatto sovrastava la innocente, geniale trasgressione.