A colloquio con… Egisto Matteucci

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A colloquio con… Egisto Matteucci

Egisto Matteucci

Un bel traguardo celebrare  “le nozze d’oro” della tua corale

Mi sono reso conto di essere prossimo a questo traguardo un paio di anni fa parlando con i coristi dei progetti futuri. Stentavo a credere che nel 2017 la Polifonica avrebbe compiuto cinquanta anni. Sono volati, forse perché non ho mai perso l’entusiasmo dei primi tempi.

 Parlaci dei tuoi studi violinistici al “Boccherini” col grande Martinelli

Quando nel 1955 mia mamma mi portò al Boccherini per studiare musica la mia intenzione era di studiare il pianoforte. All’esame di ammissione il Direttore, Sebastiano Caltabiano, mi dissuase (c’erano troppe richieste per il pianoforte) e mi chiese se avevo preferenza per un altro strumento. Timidamente gli risposi “il violino” ma solo perché vedevo il mio migliore amico dell’epoca andarsene  a lezione col suo astuccio nero sotto braccio ed io lo invidiavo. Entrai nella classe di violino di Roberto Martinelli. Io un bambino di nove anni, piccolo, timido, lui un grosso uomo, voce grossa, mani grosse che mi stupivo come potessero trovare le note sulla tastiera. Ma quello che me lo fa ricordare ancora oggi è  il suo grande cuore! Non solo con me ma con tutti i suoi allievi. Quante volte ho pianto ai suoi rimproveri! E quanto ho pianto al suo funerale! Avevo perso un “padre”.

Poi arrivò a Lucca un “certo” Herbert Handt

All’epoca dei miei studi di violino non era possibile fare esercitazioni orchestrali. La fortuna volle che dagli Stati Uniti arrivasse un musicista che si innamorò di Lucca e dei suoi tesori musicali. Era Herbert Handt che si stabilì nella nostra città dove vive tuttora. Nel 1964 dette vita all’Associazione Musicale Lucchese risvegliando dal torpore una sonnacchiosa città che di musicisti ricordava Puccini (Giacomo naturalmente) e semmai Boccherini. Handt, con i suoi studi di ricerca riuscì a riportare alla luce non solo la dinastia Puccini ma anche nomi come Dorati, Malvezzi, Guami, Geminiani, Barsanti che io, lo confesso, ignoravo l’esistenza.

Fondò anche l’orchestra da camera lucchese

Esatto! Ben presto le mie lacune musicali legate alla città di Lucca si colmarono grazie a Handt il quale, per far conoscere e divulgare le musiche dei compositori lucchesi del passato, formò l’Orchestra da Camera Lucchese chiamando a farne parte musicisti lucchesi. All’epoca era mio insegnante di Quartetto il prof. Arata il quale mi presentò al “maestro americano” che mi fece entrare a far parte della sua orchestra. Ebbene da quei primi anni sessanta sono stato l’ombra del Maestro Handt con il quale ho fatto di tutto: copista, archivista, segretario e tutto quel che ne consegue.

Un maestro di musica e di organizzazione…

Ho imparato veramente da lui cosa significhi allestire un concerto partendo dal nulla. Specialmente  nel preparare la sala prove (sempre in posti diversi) per l’orchestra: agli inizi nelle Stanze civiche in Via C. Battisti poi nella sala dei Domenicani in S. Romano, in una sala del Palazzo Provinciale, in una casermetta sulle Mura e così via…

…compresi i teatri della provincia lucchese

Per diffondere i lavori da lui riscoperti Handt andò alla ricerca di teatri della provincia lucchese adatti, per la loro capienza, a lavori del Settecento: Il Differenti di Barga, l’Alfieri di Castelnuovo e soprattutto il Rassicurati di Montecarlo. Ricordo Handt raccontare che quando lo portarono a vederlo era adibito a magazzino. Con la sua tipica testardaggine e insistenza portò l’Amministrazione Comunale di Montecarlo a restaurarlo e a renderlo fruibile come un teatro deve essere. Ricordo per vari anni l’allestimento di piccole Stagioni Liriche con un’orchestra ridottissima e scenografie ristrette data l’ampiezza di quel palcoscenico. Comunque fu al Rassicurati che venne data in prima assoluta “Il sosia” di Gaetano Giani Luporini e la ripresa moderna del “Ciarlatano” di Domenico Puccini con scene di Marco Pasega.

Ma ritorniamo alla tua “creatura”: la polifonica lucchese

Raccontare cinquanta anni di vita di una “creatura” è praticamente impossibile. Ci sono stati momenti di soddisfazione e momenti di sconforto. Ho dato sempre tutto per la Polifonica non tanto per avere un riconoscimento personale per il lavoro svolto quanto per portare le persone che mi hanno seguito (per “diletto”) a conoscere e scoprire la bellezza della musica corale. Portare a eseguire lavori importanti e a volte complicati e vedere alla fine negli occhi delle persone, che ti hanno seguito nella preparazione (spesso anche rigida ed esigente), la soddisfazione di aver raggiunto una meta che all’inizio destava molta incredulità.

Senza dimenticare le voci bianche

Stessa cosa per i bambini. Nel 1977 costituii il Coro di Voci Bianche durato fino agli inizi degli anni 2000. Lavorare con i bambini è sempre stata per me una grande gioia perché ti trovi davanti persone ignare di tutto quello che è il canto. E allora devi spiegare la respirazione, la dizione, il repertorio ma soprattutto quello stare insieme agli altri che alla fine è l’insegnamento della vita.

Un ruolo importante nella tua vita è stato anche l’insegnamento al  “Boccherini”

 Come ho già ricordato, all’Istituto Musicale Boccherini ci sono entrato nel 1955 e ci sono uscito nel 2013. Vi ho svolto tutti i ruoli: allievo di Violino , di Canto, di Composizione, passando poi, con mia grande fortuna, all’insegnamento di Esercitazioni Corali, quindi di Solfeggio e, memore di quello che io non potei fare da allievo, di Esercitazioni Orchestrali. Non dimenticando inoltre che per tre anni (non consecutivi) mi è stato dato l’incarico di Direttore.

Anche l’associazione musicale lucchese ha avuto un’importanza fondamentale 

In realtà, come se non bastasse, c’è anche l’Associazione Musicale Lucchese. Lavorare con il Maestro Handt mi ha portato a seguirlo nelle vesti di Direttore Artistico di questa associazione. Ne consegue che negli anni è perdurato questo impegno che mi ha visto svolgere ruoli diversi fino ad oggi, che ne sono (ahimè l’età!) un Consigliere anziano.

Nel frattempo ti diverti ad organizzare a Lucca il concerto per S. Michele e la rassegna di musica sacra nella basilica di S.Paolino

Sì, è vero, mi diverto. In tutta la vita quello che ho fatto di professionale non mi ha mai pesato come un “lavoro”: insegnare al Boccherini, provare con il coro due-tre sere per settimana, insegnare ai bambini finché li ho avuti. Per cui anche organizzare eventi quali la Rassegna di Musica Sacra e il Concerto per S. Michele, pur essendo impegnativi nella progettazione e realizzazione, mi hanno sempre divertito e soddisfatto. Ma devo dire che la Rassegna nacque trentatré anni fa con l’intento di riportare musica in San Paolino alla vigilia della festa del 12 luglio. La Luminara di S. Paolino era per i compositori lucchesi, già dal Settecento, importante quanto quella di S. Croce. Si scrivevano Mottetti, Messe, Vespri. Ho trovato, trascritto ed eseguito varie volte due Mottetti per la Luminara di S. Paolino di Giacomo Puccini Senior e, per riprendere l’antica tradizione, ne ho commissionati di nuovi a compositori lucchesi.

Ci siamo dimenticati del concerto per S.Michele…

Anche per la festa di San Michele, che conclude il Settembre Lucchese, avevo constatato che rimaneva, dal punto di vista liturgico, timidamente nascosta e affogata nel frastuono circostante della fiera, dei banchetti, dei divertimenti. Ecco perciò nascere in me l’idea di ricordare ai più la ricorrenza della festa con un avvenimento musicale di richiamo, da organizzare, il sabato precedente la data del 29 settembre, con uno scopo aggiuntivo: gratificare i coristi della Polifonica cantando lavori importanti e prestigiosi dei vari Bach, Beethoven, Brahms, Mendelssohn, Haydn, Mozart, Boccherini.                                               Preciso che quest’anno il concerto si terrà domenica 24 settembre alle ore 17,30 e rappresenta la data di celebrazione della ricorrenza della Polifonica. In programma la Messa a 4 voci con orchestra  e il Mottetto per S. Paolino di Giacomo Puccini. Ingresso con biglietto gratuito. Al pubblico partecipante verrà offerto un opuscolo riguardante il 50° della Polifonica.