A colloquio con… Antonello Vannucchi

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A colloquio con… Antonello Vannucchi

Mi ricordo che eri un eccellente pianista. Poi la passione per il vibrafono…

La passione per il vibrafono è nata per due motivi: uno perché il direttore del Conservatorio di Lucca mi aveva espulso, dato che mi ero esibito col pianoforte nei locali suonando musica leggera (leggi assurde di quell’epoca!). Ho trovato così lo stratagemma di cambiare lo strumento …saltando così l’ostacolo; il secondo motivo era che a Lucca, in quel periodo, Vito Tommaso stava emergendo nel pianoforte per cui la scelta del vibrafono è diventata obbligata per suonare assieme.

Come nacque l’idea di creare i 5 di Lucca, divenuti poi i 4 di Lucca?

E’ nata con lo scopo di diffondere il jazz nella nostra città e per questo abbiamo affittato uno scantinato in piazza S. Giovanni. Ci siamo rimboccati le maniche e per settimane abbiamo lavorato per poterlo rendere accessibile a un pubblico di appassionati che sarebbe dovuto venire ad ascoltarci. E’ iniziata così l’attività, facendo arrivare in questo luogo esperti da tutta Italia, organizzando conferenze sul jazz ed esibendoci almeno una volta alla settimana. Successivamente abbiamo istituito le quote associative per poter pagare principalmente quei gruppi musicali che venivano da fuori Lucca.

Un aneddoto di quei magici momenti

Ne ricordo uno in particolare: nel trasportare gli strumenti dentro lo scantinato dovevamo fare una scala molto ripida e al momento del vibrafono abbiamo inciampato e siamo rotolati giù . Il risultato è che io e Vito ci siamo messi ad accordare il vibrafono, abbiamo limato tutte le piastre dello strumento e a quel punto ci siamo anche messi ad accordare il pianoforte. In pratica facevamo tutto da soli.

Poi il successo mondiale e la vittoria alla Coppa del Jazz radiofonica con tutti i lucchesi incollati all’apparecchio radio

La Coppa del jazz era una manifestazione molto importante nel 1958. Vi parteciparono molti gruppi che si esibivano ogni settimana e venivano ascoltati alla radio in molte città italiane. I 5 di Lucca ottenne il maggior numero di voti e fu decretato il miglior complesso di jazz italiano da una commissione formata da esperti dell’epoca. Il successo fu completato dal grande concerto al Teatro Quirino di Roma davanti ad un eccezionale pubblico.

Inoltre hai formato il gruppo Marc4 dove l’organo Hammond divenne lo strumento fondamentale

I Marc4 sono nati negli anni settanta quando sono arrivato a Roma e ho iniziato a lavorare alla RAI come musicista nell’orchestra della televisione. Questo gruppo era formato da me, che suonavo l’organo Hammond, dal chitarrista Carlo Pes, dal bassista Maurizio Maiorana e dal batterista Roberto Podio. Questo complesso veniva chiamato a suonare in moltissime colonne sonore di film composte da maestri come Piero Piccioni, Armando Trovajoli, Piero Umiliani ed altre famosi dell’epoca. Visto il successo ottenuto da queste esibizioni decidemmo di cominciare a costruire un nostro marchio e registrammo venticinque 33 giri con le nostre musiche che i programmatori televisivi utilizzavano spesso come sottofondo ai filmati. La musica dei Marc4 è stata utilizzata anche in molte fiction televisive come ad esempio “Sex and the city”.

Nella tua carriera hai accompagnato tutti i più grandi cantanti italiani che hanno fatto la storia della musica leggera

Ricordo le gemelle Kessler, Massimo Ranieri, Ornella Vanoni e la grande Mina. Inoltre, facendo parte dell’orchestra della TV fino al 1995, ho partecipato a moltissimi Festival di San Remo e ho accompagnato tanti altri cantanti fra i quali Laura Pausini e Giorgia.

Spesso ti troviamo a Lucca ospite del Circolo del jazz. Una maniera per rimanere attaccato alla città?

Certamente! Suonare a Lucca è per me molto importante perché, oltre che a farmi rimanere
ancorato alla città che mi ha dato i natali, è anche un modo per …rimanere a galla.