A colloquio con… Alan Freiles

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A colloquio con… Alan Freiles

La versatilità è la tua caratteristica principale. Andiamo con ordine:

Direttore d’orchestra

Dopo essermi formato nel mondo sinfonico ho iniziato a dirigere il repertorio operistico chiedendomi spesso dove il direttore debba decidere di collocarsi rispetto alla struttura drammatica o narrativa dell’opera che affronta: se all’ “esterno”, dando vita a una narrazione in cui non agisce personalmente, oppure all’ “interno”, “sul campo”, guidando con totale partecipazione emotiva pur senza perdere il controllo: per caratteristiche personali sento di prediligere più questa seconda prospettiva anche se ci sono momenti in cui non escludo il primo approccio: in questo mi piace ricordare e ispirarmi (tra gli altri grandi) all’esperienza di un direttore come Thomas Shippers che secondo me andrebbe sempre più riscoperto come merita.

Direttore artistico

Con l’ Associazione Omega di cui son stato direttore artistico per anni ha avuto la possibilità di creare una compagine orchestrale che avesse il tempo sufficiente per le prove e la concertazione dei programmi che andavamo a eseguire; mi sono avvalso della generosa e preziosa collaborazione di tante persone tra cui non posso non citare Cesare Orselli, Massimo Nesi e Rolando Panerai. L’Associazione ha poi dato la possibilità soprattutto a tanti giovani cantanti di formarsi e prepararsi a palcoscenici di grande importanza, anche internazionale.

Direttore di coro

Nell’esperienza che ho avuto come maestro di cappella del Duomo di Prato ho raccolto una ricchissima eredità storica e culturale oltreché musicale: ho lavorato con coristi non professionisti che conoscono a memoria Perosi da anni: in loro ho trovato una dedizione verso la musica sacra così difficile da trasmettere ai giovani oggi, persone capaci di sacrificare la propria vita familiare per non mancare a una prova, pronti a trasmettere questo entusiasmo anche a noi professionisti.

Motore di progetti musicali per le scuole

E’ un’attività che mi ha sempre affascinato: sollecitare e valorizzare l’intelligenza musicale, portarla all’esterno, trasformarla da potenza in atto, è una mission che richiede molte energie. In particolare ora che sono più a contatto con gli adolescenti, mi rendo sempre più conto di quanto i ragazzi abbiano “fame” e bisogno di scoprire la propria identità anche attraverso un canale straordinario quale la musica, che è davvero un ponte verso il mondo dello spirito, capace di rendere quest’ultimo in qualche modo percepibile e affascinante.

Sei fondatore dell’Orchestra Nuove assonanze

L’Orchestra Nuove Assonanze è un gruppo di musicisti con cui ho maturato una comunanza di intenzioni artistiche e umane che dura da molti anni: con alcuni di loro ho condiviso esperienze in formazioni cameristiche, altri sono musicisti esperti e solisti di prestigio con cui si è sviluppata nel tempo amicizia e stima reciproca. Recentemente la compagine si sta dedicando alla riscoperta di lavori poco noti al grande pubblico come una serie di Concerti per violino e orchestra veramente pregevoli: da quelli di Gaetano Pugnani (incisione cd in prima mondiale per la TACTUS) a quelli di Alfredo D’Ambrosio e Antonio Illersberg (DVD a cura della casa ungherese Achord Pictures guidata dal maestro Vilmos Szabadi).