Le imbarcazioni di Giacomo Puccini

Home / La Storia / Le imbarcazioni di Giacomo Puccini
Le imbarcazioni di Giacomo Puccini

Giacomo Puccini amò l’acqua: Abetone a parte, le altre sue dimore si relazionarono direttamente con questo elemento. Torre del Lago, Chiatri (da cui poteva contemplare l’amato lago), Orbetello e Viareggio.
Riferisce in particolare di un’ «ispirazione verso il verde Torre, che da lungi più bello appare agli occhi miei. O Malfante [canale] adorato, o fosse verdi e fetenti, ripiene di ranocchi melodiosi più della musica del grande di Lipsia – io vi amo e vi adoro – oramai siete sangue del mio sangue, siete organi necessari al mio essere».
L’amico Gioacchino Mazzini ricorda che «il suo ideale era scorrere silenzioso i tortuosi canali delle paglie in barchino per sorprendere le folaghe, e il suo sogno era di andare con un motoscafo nel lago, la notte, mentre dormivano, avvicinarsi ad una addormentata e tirarla sott’acqua, senza svegliare le altre. Se tu avessi sentito con che foga parlava di questa abilità!».

Puccini frequentava il lago con semplici barchini, ma anche con motoscafi. Nel 1895 acqui­sta ai Cantieri Picchiotti di Viareggio un motoscafo Ricochet (Ricochet significa, in francese e inglese, ‘rimbalzo’). Nel 1903 si concede una lancia: «Ho tardato a risponderti perché attendevo la pro­va della mia lancia -.dunque le lan­ce sono ottime e specialmente il motore americano Wolverine – lo ho protestato la mia perché non rag­giungeva la velocità (18 kilometri) che avevo in contratto ma ne ho or­dinata subito un’altra di motore più forte perché non ho voluto rinuncia­re al motore americano».

Durante un soggiorno a Torre della Tagliata, si reca in motoscafo a Porto Ercole, dove si trovano gli amici Marco e Maria Collac­chioni. Nel tardo pomerig­gio riprende il mare, ma corre una peri­colosa avventura: il motore del mo­toscafo si ferma in pieno maestrale. Gli ami­ci però lo raggiungono e lo salvano.
Nel 1923 il sessantacinquenne Puccini acquista a Varazze un motoscafo velocissimo: «Ho comprato un canotto (vincitore a Monaco) che fa 40 e più K.tri all’ora – de gustibus – dirai tu – ma che vuoi farci, son giovane e di belle speran­ze!».

Nel 1896 Giacomo Puccini compone una lirica per canto e pianoforte intitolata Avanti Urania!, in occasione dell’acquisto della Queen Mary (steamer di 179 tonnellate costruito nel 1879 in Scozia) da parte dell’amico marchese Carlo Ginori Lisci.

Al Cantiere Baglietto di Varazze, in provincia di Savona, Puccini commissionò nel 1912 uno dei primi “battelli automobili”, come venivano definiti allora i motoscafi. Al varo, il battello automobile di 13 metri, motore di 100 HP e velocità di 16 nodi, venne battezzato con il nome di Cho Cho San. Così scrive alla nipote Albina Franceschini: «Domani parto con Tonio per il mare di Varazze con Cio-Cio­San e sarò a Viareggio alla sera». Se ne libera ben presto, sembra a causa di un consumo abnorme di carburante.

Successivamente acquista lo yacht Minnie, rivenduto nel 1916 al facoltoso industriale Manfredo Manfredi (poi compagno di Giulia Manfredi, amica del compositore) per 6.000 lire.
Per ragioni di lavoro, numerosi furono i viaggi in transatlantico. Il 10 giugno 1905 Puccini si imbarca a Ge­nova sul transatlantico Savoia, diretto a Montevideo per raggiungere poi Buenos Aires, dove giunge il 23 giu­gno. Per il ritorno, da Montevideo a Genova, è ospite sul transatlantico Umbria.

Il 9 gennaio 1907 si imbarca a Southampton sul Kaiserin Auguste Victoria della Hamburg-Amerika Linie, diretto a New York. Alla sorella Ramelde riferisce «Scrivo dunque dalla mia cabina magnifica con camera da bagno e salottino. Ci ho 70 lampade elettriche. È un va­pore enorme, 25.000 tonnellate, 40.000 cavalli di forza, ci sono sa­lotti, salottini, giardino d’inverno con fiori e palme colossali veri. Due ristoranti, una grande birreria, sale per ginnastica […]. C’è la banda e due orche­strine. Due giornali si pubblicano: uno in inglese e uno in tedesco. Con la telegrafia Marconi sempre si han­no le notizie del mondo intero. Ac­qua calda e fredda sempre. Riscal­damento elettrico. Anche gli accen­disigari sono elettrici. C’è la sveglia a suon di tromba tutte le mattine e ai pasti. Tutto trombante! Il vapore è seguìto sempre da uccelli, specie di gabbiani. E pensare che siamo a 2000 miglia dalla costa. Dove ripo­sano? Questi poveri augelli mi dan­no pensiero». Il viaggio di ritorno, da New York a Le Havre, fu sulla moto­nave La Provence.

Nel febbraio 1908 Giacomo effettua un breve viaggio di andata e ritorno da Napoli ad Alessandria d’Egitto sul­la Heliopolis.

Puccini e il motoscafo
Puccini e il motoscafo
Per il debutto a New York de La fanciulla del West, il 9 novembre 1910 Puccini parte da Southampton sul transatlantico George Washington. Alla nipote Albina scrive: «Sono allog­giato da principe, 4 stanze, vere stan­ze grandi con bagno ecc. Illumina­zione fantastica, mobili di legni rari, tappeti alti un mezzo palmo, tutto di buon gusto inglese. È la cabina im­periale che costa per il solo viaggio d’andata £ 8.000! Il bastimento è splendido e grandissimo […]. Oggi ho telegrafato col Marconi a Milano a Elvira e doma­ni riceverò risposta». Riparte il 28 dicembre sul transatlan­tico Lusitania, che, 5 anni dopo fu colpito dai siluri del sommer­gibile tedesco U-20, facendo 1.201 vittime.