A colloquio con… Lorenza Borrani

Home / Interviste / A colloquio con… Lorenza Borrani
A colloquio con… Lorenza Borrani

QUALE È IN REALTÀ LA DEFINIZIONE CHE PREFERISCE PER LA SPIRA MIRABILIS?

Progetto di studio per musicisti professionisti, laboratorio di ricerca e di approfondimento. La Spira cambia di dimensione a seconda del repertorio affrontato: può essere un quintetto, un trio, un gruppo di archi, una orchestra di 35 o di 55 elementi, un insieme di orchestra coro e solisti, ma rimane sempre Spira mirabilis se le motivazioni che spingono quei musicisti ad incontrarsi sono le stesse e cioè studiare, approfondire la conoscenza di una partitura e realizzare una interpretazione comune e coerente. La Spira mirabilis non fa le prove per preparare un concerto, ma sono le prove stesse il motivo della sua esistenza.

COM’È NATA L’IDEA DI FORMARE UN GRUPPO CHE SI ESIBISCE SENZA DIRETTORE?

Dall’esigenza comune di alcuni musicisti di continuare a studiare, imparare a leggere una partitura, condividere e costruire idee, senza affidare tutta la responsabilità ad un direttore, ma a tutti i musicisti coinvolti. L’idea è spinta dall’ammirazione verso il ruolo del direttore e la sua conoscenza musicale e non dal desiderio di liberarsene o, tanto meno, come alcuni pensano, di dimostrare la sua inutilità.

CERTAMENTE L’AFFIATAMENTO DELL’ORGANICO È FONDAMENTALE

E’ fondamentale che i musicisti siano quelli giusti, cioè coloro che condividono questa esigenza e senso di responsabilità. Solo così è possibile lavorare in maniera corale e costruttiva. Il modo di lavorare della “Spira” può essere anche insopportabile per alcuni e ciò non dipende dalla qualità dei musicisti, ma dall’attitudine e da quello che stanno cercando. Quando spiego come funziona la “Spira”, ad alcuni si illumina lo sguardo, altri mi dicono chiaramente che scapperebbero subito!


CI PARLI BREVEMENTE DI UN VOSTRO GIORNO DI PROVE

Le prove durano tutto il giorno, dalla mattina alla sera con una breve pausa pranzo. A volte suoniamo anche dopo cena o facciamo meeting di discussione. Proviamo tutti insieme o a sezioni, a seconda delle necessità, non ci sono pause prestabilite. Durante la “Spira” non c’è tempo per molto altro. Siamo lì per quello.


NONOSTANTE LA GIOVANE ETÀ HA FATTO PARTE DI NUMEROSE ORCHESTRE INTERNAZIONALI SIA COME SOLISTA CHE COME “SPALLA”. CE NE RAMMENTI UNA IN PARTICOLARE.

In realtà ci farebbe piacere quasi essere nell’anonimato quando si tratta di “Spira”. Comunque non posso non nominare la Chamber Orchestra of Europe.

PERCHÉ LE ORCHESTRE TEDESCHE TENDONO A TENERE L’INTONAZIONE PIÙ ALTA DEL NORMALE?

In realtà non c’è un diapason “normale”. Anche storicamente in parti diverse di Europa si usavano altezze diverse. Oggi se ne sono scelte alcune convenzionali ed è vero che la Germania spinge molto. Più il La è alto più il suono corre veloce e ciò aiuta nelle grandi sale, forse è per questo…ma per i cantanti non è positivo e anche gli strumenti musicali, in particolare gli archi, preferiscono La più bassi perché sono meno in tensione.

TRA LE SUA NOTEVOLE ATTIVITÀ ANCHE L’INSEGNAMENTO DEL VIOLINO A FIESOLE, LA SCUOLA CHE L’HA VISTA CRESCERE DALL’ETÀ DI CINQUE ANNI

E’ una cosa che cerco di fare al meglio, ma vorrei avere più tempo da dedicare a questo. Mi piace molto insegnare, mi stanca tantissimo, ma sono contenta di farlo in una Scuola che mi ha dato e ha dato al nostro Paese così tanto.

QUAL’È IL SUO ALLENAMENTO SPORTIVO ADEGUATO PER TENERSI IN FORMA ?

Correre dietro ai treni e…mangiare!