A colloquio con… Emma Morton

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A colloquio con… Emma Morton

REDUCE DALLA TUA ESPERIENZA AD X-FACTOR ADESSO CHE SONO PASSATI ALCUNI MESI DALLA TUA USCITA INASPETTATA DAL PROGRAMMA COSA TI SENTI DI DIRE RIGUARDO A QUESTA ESPERIENZA?

Per lo più e stata un’esperienza positiva che mi ha messo alla prova e alla fine ne è uscita una donna più forte, più sicura. Questi mesi mi sono serviti per poter riflettere e digerire, dato che l’impatto con l’esterno è stato forte . Sono stata felice di avervi partecipato ed inoltre sono migliorata tantissimo a livello vocale

È STATA COME TI ASPETTAVI VEDENDO COME NOI IL PROGRAMMA DA SEMPLICI SPETTATORI?

Sinceramente non pensavo che quello che si vede in televisione fosse la realtà , ma devo ammettere che vivendola all’interno ho notato che la qualità artistica è grandiosa e sono rimasta sconvolta dalla professionalità dei personaggi che ho conosciuto. Meglio di quello che pensassi! Inoltre l’ambiente è molto intenso e offre tante possibilità per imparare. Quando sono partita da Barga sinceramente non pensavo neanche di essere scelta…

E PRIMA DI QUESTA ESPERIENZA TELEVISIVA CHI ERA EMMA MORTON?

Emma Morton era la solita di ora, solo che non aveva fiducia in se stessa . Durante X-Factor ho imparato ad avere più stima e sono riuscita a vedere me stessa sotto un’altra luce. Ora sono più sicura e so con certezza quello che voglio fare.

VIVI A BARGA DA MOLTI ANNI, TI SENTI ANCORA STRANIERA O PENSI DI FAR PARTE DELLA COMUNITÀ?

Mi sono sentita barghigiana sin dall’inizio e sono subito entrata nel centro della vita sociale e nei progetti artistici e scolari di questa comunità. Ho lavorato nelle scuole, dalle materne alle medie, insegnando inglese e canto scozzese oltre a impegnarmi per il rispetto dell’ambiente. Inoltre qui ho iniziato a cantare con il gruppo Emma e gli Aristodemos. Prima non avevo un senso della casa. L’ho avvertito qui a Barga, in Italia, e lo vivo fortemente assieme alla mia famiglia.

DADDY BLUES È STATO IL BRANO INEDITO CHE HAI PRESENTATO. BRANO DIFFICILE E MOLTO EMOZIONANTE, CHE FORSE NON È STATO CAPITO DA TUTTI ALL’INIZIO MA CHE HA REGISTRATO ALTI NUMERI SU ITUNES E STA PASSANDO IN MOLTISSIME RADIO. RACCONTACI LA GENESI DI QUESTO BRANO.

Daddy Blues è una canzone molto personale. E’ stato un esercizio psicologico affrontare questo argomento, liberarmi da un passato difficile e da tanti dolori che mi hanno accompagnato nella mia vita e la canzone è un addio, una liberazione. Rappresenta anche uno sguardo verso il futuro con la consapevolezza di cambiare le cose.

INSIEME A LUCA GIOVACCHINI, MUSICISTA LUCCHESE E TUO COMPAGNO, HAI LAVORATO MOLTO SIA IN FASE CREATIVA CHE IN VESTE LIVE. IN QUALI TERMINI SI ESPRIME IL VOSTRO RAPPORTO ARTISTICO?

Siamo due persone che abbiamo diversi ritmi e velocità nel far le cose, però abbiamo lo stesso desiderio per il mondo, per l’umanità, per noi stessi. Luca è una persona molto dolce e di grande cultura e le nostre esecuzioni sono autentiche, naturali, dalle quali scaturiscono sempre cose belle ed emozionanti. Due nature diverse ma con lo stesso cuore.

Quali sono i progetti futuri ?

Importante è continuare a vivere nel mondo della musica e scrivere nuovi brani da proporre al pubblico!